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Il bambù è la nuova frontiera dell'ecologia in casa?


A cura di Dorhouse

Il bambù rappresenta la nuova frontiera dell’ecologia in casa. È una pianta a ricrescita rapida, quindi la riforestazione è garantita anche sui tempi, ha le stesse qualità tecniche delle altre essenze e costa notevolmente meno. Ma è tutto vero?


1. l bambù è più “sostenibile” delle altre essenze? VERO
In Italia la specie lignea più diffusa è il rovere, che ha tempi di ricrescita di circa 80 anni. Per il bambù, invece, il tempo medio di ricrescita è di circa 5 anni. Una differenza sostanziale, che lo mette al primo posto fra le piante con la ricrescita più rapida, rendendolo letteralmente rinnovabile, soprattutto se prelevato da aree soggette a riforestazione garantita. Un esempio eloquente: il bambù può produrre sino a 20 volte più legname rispetto al numero di alberi di una stessa area. E ora un dettaglio che conferma l’ipotesi: il bambù ha una crescita così rapida che in qualche caso diventa una pianta infestante e il fatto di venire utilizzata può essere considerato solo ed esclusivamente un beneficio.


2. Il suo ciclo di vita è meno aggressivo sul suolo e sull’ambiente? VERO
Il bambù appartiene alla famiglia delle Graminacee, è dunque un’erba, non un’essenza legnosa e grazie a questa sua caratteristica ha un impatto più leggero sull’ambiente. Essendo un’erba e non avendo bisogno di radici, impedisce l’erosione del suolo; inoltre cattura quattro volte più Co2 rispetto alle giovani foreste, producendo il 35% di ossigeno in più.
Fra le sue proprietà sostenibili, anche il fatto che essendo particolarmente resistente, ha meno bisogno di pesticidi e cure rispetto alle altre piante. E il rischio di contaminazioni OGM, data la generosa quantità di bambù nel mondo, è molto lontano.


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